Potrebbe assumere contorni molto diversi da quelli conosciuti finora la vicenda dei migranti a Como. O almeno, potrebbe risultare radicalmente differente il quadro anagrafico.
Negli ultimi giorni, in perfetto parallelismo con la lettera spedita dal sindaco Mario Lucini e dall’assessore Bruno Magatti al premier Renzi, la Questura ha decisamente accelerato sulle verifiche delle identità dei migranti.
In particolare, i controlli sono stati condotti sui documenti e sulle dichiarazioni dei minori non accompagnati, giunti ad essere addirittura 270 nel campo di via Regina la scorsa settimana. Numero enorme, visto che in origine la struttura era stata aperta per ospitare soltanto adulti e 300 al massimo.
Ebbene, dalle verifiche condotte dall’Ufficio immigrazione della Questura, sui primi 30 approfondimenti la totalità degli autodichiarati minorenni non sarebbe risultata tale. In sostanza, i presunti under 18 si sarebbero rivelati in realtà maggiorenni.
Tema non da poco, questo, visto che negli ultimi mesi – nell’ambito del grande processo di immigrazione registrato in città – la questione dei minori non accompagnati è stato certamente uno degli aspetti più delicati. Non solo dal punto di vista umanitario, ma anche da quello economico: come noto, infatti, per i minori che ricadono sotto la tutela diretta del Comune di Como, l’amministrazione stessa ha già speso oltre un milione e 600mila euro da inizio anno.
Ma c’è un altro effetto un po’ a sorpresa, forse anch’esso legato al giro di vite dato dalla Questura sulla reale età dei migranti ospitati in via Regina: il centro, che la scorsa settimana era arrivato ad ospitare 380 persone, ieri ne contava solo 270, uno dei numeri più bassi delle ultime settimane. E i minori, dai picchi di 270 dei giorni scorsi, sono scesi a quota 190.
come si fa per conoscere l’età di chi è senza documenti o li ha fasulli?