(ANSA) – LODI, 20 FEB – "In questo momento, il problema principale a Gaza è la mancanza di viveri. Ci sono circa due milioni di persone, prima della guerra entravano a Gaza centinaia di camion, ogni giorno, per portare viveri: in questo momento sono poche decine i camion che riescono a entrare. Il problema dei viveri sta diventando il problema principale. Viveri, acqua e medicinali". L’ha spiegato, stasera in Duomo a Lodi, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. "E emerge l’odio profondo che si respira in tutto il Paese – ha continuato il patriarca – nessuno più si fida dell’altro. L’altro viene deumanizzato. Anche il dialogo interreligioso tra cristiani, ebrei e musulmani è in crisi in Terrasanta. Non ci si riesce più a incontrare. Ciascuno è chiuso dentro la propria comunità e parla alla propria comunità e non si riesce ad avere incontri gli uni con gli altri". Per il cardinale, "parlare di pace, in questo momento, non ha molto senso. La pace ha bisogno di un contesto, che in questo momento non c’è". "Quello che è necessario, in questo momento, è cercare di arginare questa deriva – ha spiegato Pizzaballa – soprattutto nel linguaggio che è quello che, poi, dà la spinta a altre forme di violenza. Cercare di evitare questa deriva di odio profondo che viene seminato". Il cardinale ha ricordato che il presidente palestinese, Abu Mazen, una volta disse che "ci sono ancora tante persone, qui in Terrasanta, che vogliono la pace, Dobbiamo cercarle e tenerle vicine. Perchè verrà il momento in cui avremo bisogno di loro". "Sono convinto anch’io di questo", ha concluso Pizzaballa. (ANSA).