(ANSA) – MADRID, 19 FEB – L’ex presidente della Generalitat ed eurodeputato Carles Puigdemont torna a presiedere il Consiglio della Repubblica, una sorta di governo in esilio e "legittimo" della Catalogna, da lui stesso costituito in Belgio, dove è riparato all’indomani della dichiarazione di indipendenza del 2017, dopo aver vinto con 8.263 voti (oltre il 92%) le elezioni interne, che hanno registrato una partecipazione minima, inferiore al 10%. Le elezioni si sono svolte mediante voto diretto dei circa 100.000 iscritti all’organismo, che ha per obiettivo quello di culminare il processo politico verso la "Repubblica catalana", per "eseguire il mandato del referendum del 1° ottobre" 2017, ovvero la proclamazione unilaterale dell’indipendenza catalana. Puigdemont, leader di Junts per Catalunya, si è imposto su altri due candidati, Jordi Castellà e Lluis Felipe, che hanno ottenuto rispettivamente il 5,5% e lo 0,8% dei consensi. Il Consiglio della Repubblica catalana, non ha mai svolto alcuna funzione formale. L’obiettivo della secessione appare peraltro oggi in contraddizione con i negoziati condotti da Junts con il Psoe per la legge di amnistia e, prima, per l’investitura a premier di Pedro Sanchez, che ha sempre indicato l’ambito costituzionale come linea rossa di negoziato. Un dialogo che potrebbe spiegare l’alta astensione dell’ala ‘dura’ del movimento indipendentista. Mentre il Consiglio della repubblica non è visto di buon occhio dai repubblicani di sinistra di Esquerra Republicana de Catalunya, timorosi che Junts lo possa utilizzare come contropotere rispetto al presidente della Generalitat, Pere Aragones, di Erc. (ANSA).