Padre e figlio nella stessa banda di rapinatori. Il padre faceva il palo. Il figlio invece avrebbe procurato sia l’automobile, sia le fascette per legare la vittima.
I carabinieri della compagnia di Menaggio hanno sgominato la banda delle rapine in Altolago, che aveva colpito le poste di Domaso e cercato di rapinare una banca di Gera Lario. Quattro le persone individuate dai militari: tre sono state portate in carcere, a San Vittore, una quarta è stata sottoposta all’obbligo di firma.
Dei quattro, due sono gli autori materiali dei colpi. Gli altri due sono padre e figlio, palo e fornitore di mezzi e materiali.
L’operazione Queen Margareth è scattata dopo la rapina del primo aprile scorso, alle poste di Domaso: i banditi avevano legato l’impiegato con le fascette, dopo averlo minacciato con una pistola giocattolo, per poi scappare con 1.500 euro. I carabinieri avevano subito trovato gli abiti dei rapinatori e la pistola. Successivamente, grazie ai filmati delle telecamere di alcuni negozi lungo la via di fuga, sono riusciti a risalire ai banditi: la prova del Dna sui vestiti trovati ha permesso ai militari di identificare due dei quattro come autori materiali dei colpi. Il modus operandi, si è poi scoperto, era lo stesso di un altro episodio: una tentata rapina alla Banca Popolare di Sondrio di Gera Lario, l’8 luglio 2015. un blitz documentato da queste immagini di videosorveglianza.
I due esecutori materiali – un 26enne di Senago e un 33enne di Quarto Oggiaro (Milano) – sono stati portati al carcere di San Vittore, così come il palo, un uomo di 48 anni. Devono rispondere tutti di rapina e tentata rapina in concorso. Il figlio del 48enne, sottoposto all’obbligo di firma, deve rispondere di rapina in concorso per il colpo alla posta di Domaso.