(ANSA) – MILANO, 09 FEB – E’ dall’11 febbraio del 2023 che sua figlia Ilaria è in carcere e Roberto Salis spiega che "è stato l’anno peggiore della mia vita". Al telefono con l’ANSA il padre della 39enne milanese detenuta a Budapest con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra si definisce "affaticato e demoralizzato" dopo che gli incontri avuti lunedì a Roma con i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio non sono andati come sperava. Ricorda "le torture" subite da sua figlia e i primi giorni dopo l’arresto "che sono stati i peggiori perchè non si capiva nulla di quello che stava succedendo. Io conosco mia figlia e la sua militanza – spiega – e mai mi sarei aspettato che venisse accusata di qualcosa di così grave e soprattutto che fosse per tutto questo tempo in quelle condizioni". "Adesso aspettiamo e cerchiamo di capire quale altro passo possiamo fare dal punto di vista legale", aggiunge, prima di augurarsi che "non accada nulla di violento nei prossimi giorni a Budapest", quando si tornerà a celebrare "il Giorno dell’onore" con estremisti di destra e antagonisti di sinistra che arriveranno da varie parti d’Europa nella capitale ungherese. Anche per quanto riguarda l’occupazione del consolato ungherese a Venezia, Roberto Salis spiega che "mi pare si sia manifestato nei limiti dell’accetabilità ma queste situazioni possono generare spiriti emulativi che possono diventare dannosi per Ilaria" (ANSA).