(ANSA) – ROMA, 08 FEB – Nella Repubblica democratica del Congo le peggiori inondazioni degli ultimi 60 anni lasciano bisognose di assistenza umanitaria più di 2 milioni di persone, di cui quasi il 60 per cento sono bambini: è l’allarme lanciato dall’Unicef in un comunicato stampa. Secondo stime, le acque alluvionali avrebbero distrutto o danneggiato quasi 100.000 abitazioni, 1.325 scuole e 267 strutture sanitarie. Le colture si sono deteriorate nei campi sommersi dall’acqua, accrescendo la prospettiva di carenze alimentari in alcune località. Con il 40 per cento dei casi di colera riscontrati in aree inondate o a rischio di inondazione, il fondo dell’Onu per l’infanzia ha intensificato gli sforzi e per sostenere il piano di risposta del governo congolese sta utilizzando un finanziamento di base di 700.000 dollari, ma è necessario un totale di 9 milioni di dollari per la risposta iniziale. Alcuni meteorologi prevedono ulteriori piogge, aumentando la possibilità che il colera si sposti dalle aree in cui è endemico attraverso il fiume Congo al centro urbano di Kisangani e poi a Kinshasa, la capitale. In una situazione simile, nel 2017 il colera si è esteso all’intero Paese, causando quasi 55.000 casi e più di 1.100 morti. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), il Paese africano nel 2023 ha avuto più di 52.400 casi di colera e 462 decessi, in una delle più grandi epidemie al mondo. La Repubblica democratica del Congo ha registrato l’80 per cento di tutti i casi di colera nell’Africa occidentale e centrale. (ANSA).