(ANSA) – ROMA, 01 FEB – Profilare un giudice in base alle sentenze che emette: è in rischio che può derivare dall’uso dell’IA, paventato da Paolo Benanti, professore presso la Pontificia Università Gregoriana audito in Commissione Giustizia del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’Impatto dell’intelligenza artificiale nel settore della giustizia. "Quando una persona redige un documento, quel testo può essere letto dalla macchina, e un documento di testo letto da una macchina consente di profilarne il suo estensore. E allora ecco che già negli Usa si sta iniziando a profilare, in base alle sentenze, il profilo del giudice che le scrive" ha detto in Commissione padre Benanti che fa notare: "profilare un giudice significa conoscere alcuni elementi che possono in qualche misura essere fragili nell’esecuzione di un certo tipo di compito". E facendo un parallelo su quello che producono le proliferazioni degli utenti per scopi commerciali, che arrivano a farli aumentare gli acquisti anche del 12-18%, significa che alla base "la profilazione altera un comportamento che dovrebbe invece essere libero". Non solo, se uniamo la profilazione di un testo della sentenza alla profilazione di tutte quelle altre tracce che lasciamo in rete facendo delle semplici ricerche su Google o di geolocalizzazione, si capisce l’ampiezza del fenomeno che rischia di verificarsi. Tanto più che le tecniche sono sempre più affinate. "Sappiamo che veniamo profilati anche dai dati trasmessi dalla temperatura delle mani con cui digitiamo una ricerca sul telefono" che dicono molto sul coinvolgimento emotivo dell’azione che stiamo compiendo. Ora la questione è: chi è in grado di raccogliere questi dati? "Chi ha più risorse potrebbe acquisire questi testi ed aver una proliferazione di tutti i giudizi sul territorio nazionale. Questo rischia di essere un vulnus. E non ci sono dispositivi giuridici per intervenire" avverte padre Benanti. La questione inizia ad essere esaminata negli Usa ma c’è già chi, anche in Italia, sta facendo ricerche in questa direzione in campo universitario: quindi "è immaginabile che questo tema a breve diventi di attualità. La domanda allora è: bisogna essere preventivi o attendere?". (ANSA).