(ANSA) – TEMPIO PAUSANIA, 01 FEB – Un’altra udienza sofferta per la studentessa italo-norvegese che accusa Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia, di averla violentata la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villetta di Porto Cervo della famiglia Grillo dopo una serata trascorsa in discoteca. Un’audizione anche oggi protetta, con la presunta vittima separata dagli avvocati da un drappo nero. Le domande del difensore di Capitta, Mariano Mameli, hanno messo a dura prova la teste. Una decina di quesiti specifici sulla notte del presunto stupro a cui la ragazza ha risposto spesso con ‘non ricordo’, ma non ha retto a tutto il contro esame, uscendo più volte dall’aula per crolli emotivi e facendo sospendere l’udienza per alcuni minuti. La parola è poi passata al procuratore Gregorio Capasso, che ha chiesto alla giovane quale fosse il suo stato e se avesse bevuto quella sera. Spetta adesso all’avvocato Dario Romano, che rappresenta la parte civile, riesaminare la principale accusatrice dei quattro imputati. Le prossime udienze – tutto il processo si svolge a porte chiuse – sono state fissate per il 7 e l’8 marzo, quando verranno sentiti la sorella della studentessa, una sua amica norvegese e il padre dell’altra presunta vittima presente con lei nella villetta in Costa Smeralda. (ANSA).