Il dibattito sui disservizi di Trenord è arrivato in consiglio regionale, con uno scontro tra maggioranza e opposizione. Dopo la “piena sufficienza” data nei giorni scorsi al servizio dall’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Di Marco ha presentato una richiesta di informativa in consiglio regionale rivolta all’assessore, che in Aula ha parlato oggi di una globale «insufficienza», spiegando però che la puntualità dei treni è migliorata di due punti percentuali rispetto al 2019. Lucente ha ammesso le criticità registrate nell’ultimo quadrimestre dello scorso anno.
“L’assessore – ha commentato Di Marco – ha confermato il peggioramento degli indici di puntualità di Trenord dal 2022 al 2023, con un calo da 83,4 a 82,3 della media annua riferita alla puntualità entro i 5 minuti, rimangiandosi in aula il voto sufficiente attribuito al servizio meno di una settimana fa. Oggi abbiamo ascoltato le parole confuse di una giunta in grave difficoltà, – ha continuato il capogruppo dei 5 Stelle – ma abbiamo letto dati inequivocabili che confermano quanto i pendolari vivono sulla propria pelle ogni giorno: ritardi, disservizi e cancellazioni, con metà delle direttrici che non rispettano gli standard minimi riferiti agli indici di affidabilità”.
Compatto il giudizio delle opposizioni. “L’assessore Lucente ci ha ripensato: se ieri dava la sufficienza a Trenord, oggi la boccia e, addirittura, lamenta i troppi ritardi e i problemi di affidabilità dei treni regionali. – è intervenuto il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo – È arrivato a parlare addirittura di una “globale insufficienza”. Se questa è la situazione allora perché rinnovare in giunta l’affidamento del servizio ferroviario regionale a Trenord per altri dieci anni, con 110 milioni di euro in più per ogni singolo anno? – chiede Orsenigo – Hanno staccato un assegno in bianco, senza gara. Il servizio negli ultimi anni segna una regressione. Le tratte a non rispettare gli standard di affidabilità erano 3, sette anni fa. Oggi, siamo a 26. I cittadini si aspettano di avere un servizio di qualità. La strada maestra doveva essere una gara con cui tutelare la parte sana di Trenord – i lavoratori – e dare un servizio migliore ai pendolari lombardi”.