(ANSA) – TRIESTE, 29 GEN – "Essere terra di frontiera significa anche che ci sono popolazioni che si muovono, noi siamo sulla rotta balcanica e questo è un tema estremamente complesso. Non abbiamo formule facili per risolvere il problema, ma siamo chiamati a vivere la complessità con la dignità di quello che siamo, dei nostri valori. Non possiamo girarci dall’altra parte". Lo ha detto monsignor Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, durante un incontro dal titolo "Trieste, città di frontiera", parlando della situazione dei migranti in città. Nell’appuntamento, al Circolo della stampa, Trevisi ha anche sottolineato l’importanza di conoscere la storia e il vissuto della città, "quando sono arrivato, dieci mesi fa, non ero mai stato a Trieste, sapevo solo che era sul mare, che era un porto importante". Pensando a quelle sensazioni "questa mattina – ha raccontato – ho programmato per tutti i preti della diocesi di Trieste, che vengono da 18 nazioni diverse, un incontro con il professore Raul Pupo, perché potesse spiegare loro dove si trovano, quali sono le caratteristiche e le ferite di questa città". (ANSA).