(ANSA) – FIUMICELLO, 25 GEN – Il risultato della nostra tenacia "vale tantissimo: per Giulio, per noi e per tutti i cittadini italiani. Siamo riusciti a fare un varco che nessuno aveva mai fatto prima. Certo ci costa tantissimo però lo facciamo perché crediamo nella giustizia. E’ stato lungo otto anni ma ce l’abbiamo fatta". Lo ha detto la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi intervenendo in collegamento da Fiumicello (Udine) a IL cavallo e la torre su Raitre e riferendosi al processo sulla morte del figlio che inizierà il 20 febbraio. "Speriamo solo nella giustizia processuale – ha aggiunto il padre, Claudio – quella per Giulio in tutto penso non ci sarà mai, il dolore resterà sempre in fondo il cuore". Questa sera Fiumicello, paese natale di Regeni, ha ricordato il giovane ricercatore a otto anni esatti dalla scomparsa dal Cairo. Tra le iniziative proposte, anche un flash mob per sottolineare che "tutti i nodi vengono al pettine". Il riferimento è l’inizio del processo a carico dei quattro 007 egiziani rinviati a giudizio per la morte di Giulio. Nel piazzale dei Tigli, da un lato c’era una fila di pettini, dall’altro una fila di gomitoli. Tutti del colore di Regeni e del popolo che chiede verità sulla sua morte: il giallo. Una volta dato il via, filati e pettini, movimentati da un gruppo di volontari, hanno costruito un telaio come a voler sciogliere i nodi. Al termine, Paola e Claudio, assieme alla sorella di Giulio, Irene, hanno esposto un’illustrazione di Lorenzo Terranera: un pettine giallo che scioglie i nodi aiutato da alcune persone. Alle 19.41, la stessa ora in cui Giulio il 25 gennaio 2016 inviò il suo ultimo messaggio, è poi stato osservato un minuto di silenzio. In piazza erano state disposte 36 fiaccole, tante quanti gli anni che avrebbe avuto Giulio oggi. Tutto intorno c’era il popolo giallo, ciascuno con la propria fiaccola accesa e alzata verso il cielo. (ANSA).