Como Civica, la lista che esprime i due terzi del trio di ferro della giunta di Como – Mario Lucini e Lorenzo Spallino, oltre all’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa – non ci sta. E ad Ance, Unindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Collegio dei periti industriali, cioè le associazioni comasche del mondo economico che hanno sostanzialmente fatto a pezzi il Piano del traffico proposto dalla società Polinomia, rispondono a tono. Molto a tono, di fatto rigettando alcuni punti cardine delle critiche mosse al documento che, in teoria, dovrebbe rivoluzionare la viabilità del capoluogo.
Un assunto che viene analizzato nello specifico è il seguente: “La città non è di chi l’amministra, ma di tutti coloro che la vivono e contribuiscono alla sua crescita ed al suo sviluppo”. La replica di Como Civica, tramite newsletter, di fatto bolla come parziale il punto di vista. “Certamente – si legge nella nota della lista – la città non è (solo) di chi l’amministra, non è (solo) di chi la vive, non è (solo) di chi contribuisce alla sua crescita e al suo sviluppo. E’ di tutti, e tutti siamo chiamati a farla vivere e crescere in relazione alle nostre possibilità e capacità. C’è una sottolineatura che crediamo sia fondamentale: chi la vive e chi contribuisce alla sua crescita e al suo sviluppo può interessarsi solo dei propri interessi e necessità e difendere il proprio parziale punto di vista. Chi la amministra no. Ha ricevuto un mandato preciso dai cittadini nel momento delle elezioni e deve cercare di fare sintesi di interessi e necessità differenti, e fare scelte per il bene della collettività, non delle singole categorie”.
Non solo, Como Civica rivendica di difendere le categorie più deboli rispetto ai potentati economici: “Primi vengono gli ultimi, coloro che non hanno voce, che “non contribuiscono allo sviluppo”, non quelli che di voce e strumenti per diffonderla ne hanno tanta. Questo è quello che, come lista civica, cerchiamo di fare dal primo giorno del nostro insediamento, che faremo fino all’ultimo e che stiamo cercando di attuare anche nel percorso di costruzione del PGTU, obiettivo di mandato contenuto nel nostro programma elettorale”.
Poi la newsletter prende un altro spezzone dell’osservazione al Piano del traffico presentata dalle associazioni economiche. Il seguente: “Per questo riteniamo che uno strumento di pianificazione, quand’anche minore ma influente come il PGTU, non possa essere proposto a prescindere dai suggerimenti e dalle proposte dei soggetti che rappresentano la struttura portante sociale ed economica della comunità cittadina. Ed è partendo da questa considerazione che auspichiamo che l’Amministrazione voglia spendere gli ultimi mesi del proprio mandato ascoltando quanto la città ha da dire”.
La replica, soprattutto nel finale, è un’accusa esplicita: il mondo economico sarebbe stato silenzioso e assente quando l’ex giunta Bruni lavorò al nuovo Pgt, salvo “svegliarsi” solo ora per criticare il piano del traffico.
“E’ evidente – si legge ancora nella newsletter di Como Civica – che questo (ascoltare la città, ndr) è quello che stiamo facendo da maggio a questa parte, attraverso i tanti, tantissimi, incontri con le diverse realtà cittadine in cui sono stati prima presentati i contenuti della proposta Polinomia e poi ascoltati i cittadini e/o rappresentanti delle varie espressioni della città in merito alle loro proposte. Comprese le forze economiche”.
“Da lunedì – conclude la replica alle associazioni economiche – l’amministrazione esaminerà contributi arrivati con le osservazioni, che verranno tutti – tutti – considerati e valutati. Poi il PGTU verrà integrato con le osservazioni accoglibili e adottato dalla Giunta. Quindi potrà nuovamente essere perfezionato prima dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio Comunale. Dite la verità: quale altra Amministrazione comunale ha fatto partecipare la Città alla costruzione del proprio futuro come ha fatto questa Amministrazione con il PGT e sta facendo ora con il PGTU? Sapete quanti incontri pubblici o con le categoria sono stati fatti dalla precedente giunta con il PGT? Zero”. Domanda palesemente polemica finale: “Dov’erano le forze economiche, allora?”.