(ANSA) – BOLOGNA, 24 GEN – Nessun taxi disponibile all’aeroporto di Bologna per accompagnare a casa un 40enne senegalese che stava rientrando dalla Germania. E’ la storia, successa qualche sera fa, raccontata dall’edizione bolognese di Repubblica che ha raccolto la denuncia di una persona che ha assistito alla scena, che si è poi offerta di accompagnare l’uomo a casa, a San Giovanni in Persiceto, a una ventina di chilometri dal capoluogo e ha poi deciso di rendere pubblica la vicenda attraverso il giornale. L’uomo è atterrato in piena notte all’aeroporto bolognese, quando non c’era nessun altro mezzo se non il taxi. "Lo rimpallavano tutti – ha raccontato la donna, atterrata in contemporanea con marito e figli – lo rimandavano da un’auto all’altra". Così, dopo aver preso insieme due taxi fino a casa loro, nella vicina Casalecchio di Reno, hanno deciso di accompagnarlo. "Quando siamo arrivati – è ancora il suo racconto – la fila ai taxi era lunga, ma scorrevole. Per tornare a casa coi mezzi pubblici avrebbe dovuto aspettare le 6 del mattino, ma non voleva perdere la giornata di lavoro. Secondo me è il colore della pelle che ha fatto la differenza. Non è stato un bel momento". Interpellato da Repubblica, Riccardo Carboni, presidente della cooperativa di taxisti Cotabo, ha respinto le accuse di razzismo. "Le regole attuali – dice – prevedono l’obbligo della prestazione di servizio nel comune in cui il taxi opera e dei comuni confinanti, quindi per San Giovanni in Persiceto la prestazione è facoltativa, quindi possiamo supporre che i tassisti in servizio abbiano dato la precedenza ai trasporti obbligatori". (ANSA).