(ANSA) – TRIESTE, 20 GEN – La Corte d’assise d’appello di Trieste ha confermato la pericolosità sociale di Alejandro Augusto Stephan Meran, il 33enne di origine dominicana che il 4 ottobre 2019 uccise gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego durante una sparatoria in Questura a Trieste. Lo riporta Il Piccolo. Meran è stato assolto in primo e secondo grado per vizio di mente, in quanto ritenuto non imputabile. Nei suoi confronti è stata disposta la misura di sicurezza detentiva del ricovero in una Rems per un minimo di 30 anni. Per il 33enne è prevista inoltre una valutazione periodica della pericolosità sociale. La Corte ha quindi recepito la perizia dello psichiatra Francesco Piani, per il quale la diagnosi resta quella di psicosi schizofrenica. Il responso finale porta "oltre ogni ragionevole dubbio a un giudizio di pericolosità sociale attuale". Risulta quindi "di tutta evidenza la necessità di mantenere una misura di sicurezza detentiva in grado di assicurare il prosieguo del programma di cura e riabilitazione". Piani ha inoltre riscontrato che in Meran "la consapevolezza della malattia è assente"; inoltre "è assai scarsa la consapevolezza dei reati commessi e della loro estrema gravità" cosa che "lo porta a ritenersi di fatto innocente" e a chiedere ripetutamente di tornare nella sua casa di Trieste. Le condizioni cliniche sono "notevolmente migliorate dopo l’inserimento nella Rems che ha permesso di avviare trattamenti farmacologici e psicosociali adeguati e continuativi". Tuttavia, conclude il perito, si osserva comunque "la mancanza di un qualsiasi segnale di ravvedimento o di pentimento per quanto commesso". (ANSA).