(ANSA) – NAPOLI, 18 GEN – Per il mondo dei parchi giochi itineranti e delle giostre "dopo il covid la ripartenza è stata abbastanza lenta, a differenza di altri settori che hanno ripreso alla grande. Noi facciamo molta fatica perché ora la piazza ci viene difficilmente concessa dai Comuni". E’ il disagio espresso da Ferdinando Uga presidente nazionale dell’Anesv, associazione che raccoglie seimila imprese che montano parchi giochi e giostre di città in città. Oggi, a Napoli, si è svolto il loro congresso nazionale, con imprenditori provenienti da tutta Italia per discutere dell’oggi e del futuro del settore. "Dai Comuni – spiega Uga – c’è una inversione di tendenza, sembra quasi che dopo due anni senza le nostre giostre adesso ne possano fare a meno per sempre, dimenticando la funzione sociale e di aggregazione, il fatto che si tratta di una tradizione storica che rientra nella più profonda cultura popolare. Gli amministratori dovrebbero riflettere sul togliere un luna park ai cittadini. Oggi i Comuni impongono il loro potere e dicono che nei luoghi dove costruivamo i luna park provvisori oggi col Pnnr devono costruire un giardinetto con una fontana e che per il luna park non c’è più spazio. Così però non rispettano la legge, perchè c’è una norma del ’68 secondo cui ogni Comune deve avere un area per le attività di spettacolo viaggiante e per il circo". I no, spiega, arrivano da ogni tipo di Comune e "le grandi città – dice Uga – ci fanno tribolare ancora di più dei piccoli Comuni. Cito ad esempio il Comune di Milano che ha un luna park storico che da 101 anni caratterizza il carnevale. Il Comune tolse la piazza che veniva usata e per riaverla abbiamo dovuto fare ricorso al Tar, vincendolo per cavilli formali, ma dovremo tornare a fare ricorso anche l’anno prossimo". Le giostre, poi, dice ancora il presidente dell’Anesv, hanno una forte funzione educativa e formativa con i bambini, che oggi si perdono col cellulare: "Ho fatto un tour nei luna park d’Italia, anche in quelli piccoli di paese – spiega Uga – e ho notato che i ragazzini non usano il cellulare, perché la loro testa è impegnata a godersi il luna park con gli amici e a ridere sull’ottovolante". (ANSA).