Novembre nero per i pendolari e maglia nera per quelli comaschi: complessivamente su 40 direttrici oltre la metà, 26 nello specifico, hanno accumulato ritardi e cancellazioni, soltanto 14 hanno rispettato lo standard di affidabilità previsto dal contratto di servizio. Una situazione che purtroppo non si discosta dagli altri mesi dell’anno.
Dati alla mano tra le linee più critiche, che non hanno rispettato lo standard di affidabilità compaiono ancora una volta quelle comasche: Como-Lecco la seconda peggiore linea in Lombardia con un indice di affidabilità pari al 10,36%, ben al di sopra della soglia minima del 5% garantita dalla società. A poca distanza segue la linea Chiasso-Como-Monza-Milano al 7,54%. I viaggiatori delle linee che nel mese di novembre hanno registrato più ritardi e soppressioni potranno usufruire dello sconto del 30% sull’acquisto dell’abbonamento del mese di febbraio. Si tratta però di una magra consolazione a fronte di disservizi costanti.
Ormai i disagi quotidiani vissuti dai viaggiatori sulle linee ferroviarie lombarde, e in particolare quelle comasche, non fanno più notizia tanto sono all’ordine del giorno. Non si contano nemmeno più le mattine perse o fortemente penalizzate a causa del trasporto ferroviario.
La giornata di ieri è stata soltanto un’altra pagina dell’Odissea che da tempo i pendolari sono costretti a vivere: un guasto al passaggio a livello di Seregno ha rallentato la circolazione dei treni su tutto il percorso con cancellazioni e ritardi fino a 30 minuti a partire dalle 6.40 di mattina. Alcune corse sono state cancellate a causa di un altro guasto sulla direttrice Como Lago-Milano Cadorna. Al pomeriggio poi ulteriori problemi.
Difficoltà che – come detto – sono all’ordine del giorno. Le cause tra le più svariate: una volta la colpa è dei mezzi, una volta dell’infrastruttura, un’altra ancora il ghiaccio sui binari, un’altra ancora perché i treni nuovi, troppo alti, non passano nelle gallerie. Intanto a essere penalizzati sono sempre gli utenti del servizio.