La Regione difende la tassa sulla sanità per i frontalieri e conferma l’applicazione del nuovo balzello, introdotto dalla Legge di Bilancio. Ancora nessuna indicazione però sulle norme pratiche per l’applicazione del prelievo fiscale.
Il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo ha portato il tema oggi in aula con un’interrogazione a risposta immediata. A farsi carico di spiegare la posizione della Regione l’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Una scelta che ha certamente anche un risvolto politico. Se è vero che la materia è quella sanitaria infatti, è altrettanto vero che l’introduzione della nuova tassa è una decisione prettamente politica, presa dalla maggioranza di governo. Dalla Lega però, alla guida del governo lombardo, non è arrivata una presa di posizione.
L’assessore
“La tassa sulla sanità per i frontalieri è una norma statale che va assolutamente applicata e di cui mi attesto la responsabilità – ha risposto all’interrogazione di Orsenigo l’assessore Bertolaso – Si tratta di una giusta forma di compensazione per contenere l’emorragia di personale medico ed infermieristico, formato a spese dello Stato, e che svolge l’attività lavorativa nella più remunerativa Confederazione Elvetica. A fronte di ciò, inoltre, i cittadini italiani che lavorano in Svizzera preferiscono comunque farsi curare dal nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Il Pd
La tassa è in vigore già da quest’anno e la Regione dovrà decidere quale quota del salario prelevare ai vecchi frontalieri tra il 3 e il 6% del salario ma comunque con un massimo di 200 euro mensili. “Dalle parole dell’assessore Bertolaso capiamo che Regione Lombardia sarà ben felice di mettere le mani nelle tasche di decine di migliaia di frontalieri che già versano milioni di euro all’anno di tasse che tornano all’Italia tramite il sistema dei ristorni – commenta Orsenigo – Ora abbiamo la prova del tradimento della Lega a chi si guadagna da vivere oltreconfine”. “La risposta di Bertolaso chiarisce le intenzioni generali di Palazzo Lombardia ma non i dettagli della nuova imposizione – aggiunge Orsenigo – Ho già chiesto la convocazione delle categorie coinvolte nella Commissione apposita”.
Il M5Stelle
“Molte le contraddizioni che emergono da questo nuovo balzello – commenta Raffaele Erba, coordinatore provinciale del M5S – prima fra tutte il fatto che giunge subito dopo l’approvazione del nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, introducendo di fatto un meccanismo di doppia imposizione fiscale proprio a seguito dell’entrata in vigore del trattato contro le doppie imposizioni. Se Regione vuole maggiori risorse per la sanità lombarda dovrebbe destinare meno ai privati tornando a puntare maggiormente sul servizio pubblico e non mettere le mani in tasca ai cittadini”.