Piscina Sinigaglia di Como, nuovo imprevisto nei lavori. Slitta – ancora una volta – la riapertura dell’impianto cittadino. L’ennesima tegola si abbatte sul cantiere che riguarda gli interventi di rifacimento della vasca.
La conferma sul ritardo nei lavori arriva direttamente dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese: “A fine dicembre sono state effettuate le prove di tenuta della vasca, lo svuotamento e l’asciugatura – spiega il primo cittadino – e si è verificato un imprevisto. In una parte del fondale della vasca sono stati riscontrati problemi di tenuta dell’acqua che hanno provocato infiltrazioni”.
“Fortunatamente – aggiunge Rapinese – l’imprevisto si è verificato prima di posare le tessere del mosaico. I tecnici sono già al lavoro per risolvere il problema e smaltire l’acqua che si è infiltrata”. Sui tempi di riapertura il sindaco parla di ritardi contenuti e indica come tempistica un paio di settimane. Quindi non più l’apertura della piscina il 15 febbraio, come indicato dall’amministrazione comunale.
Il cronoprogramma del progetto esecutivo fissava la durata del cantiere in “70 giorni lavorativi equivalenti a 100 giorni solari a far data dalla consegna definitiva” e il termine di fine dei lavori era fissato per lo scorso novembre. Occorre ricordare che i lavori sono stati assegnati l’11 agosto e che inoltre – come annunciato dalla giunta cittadina – sarebbero dovuti durare quattro mesi e terminare entro la fine di novembre. Ma non è stato così.
A pesare sui ritardi del cantiere dapprima una serie di imprevisti legati al materiale in più da rimuovere per gli interventi di impermeabilizzazione e poi alle modifiche per il formato del mosaico. Ora si aggiunge un nuovo problema che – come detto – riguarda la tenuta del fondale della vasca della piscina.
La riapertura era stata fissata per il 15 febbraio. La data di fine cantiere era stata indicata nella perizia di variante pubblicata all’Albo pretorio di Palazzo Cernezzi. Anche in questo caso non sarà così. Se il ritardo coinciderà con i tempi dettati dal primo cittadino – ossia due settimane in più – la piscina potrebbe tornare a disposizione dei comaschi a marzo.
Le difficoltà oggettive o non oggettive non bastano per giustificare la scarsa attenzione della città per i giovani, e lo sport. Continuano a non funzionare gli impianti come gli orologi e i trasporti, continuano a essere diverse e pericolose le buche in strada e scarsa l’attenzione per i più bisognosi. Anche Rapinese sta fallendo nel suo mandato.