(ANSA) – CIVIDALE DEL FRIULI, 06 GEN – Nel 1366 Marquardo di Randeck, vescovo tedesco di Augusta giunse e Cividale del Friuli ricevendo uno spadone. Sarebbe rimasto patriarca di Aquileia fino al 1381. Da allora, il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, si rinnova il rito della Messa dello Spadone: un diacono sull’altare impugna una grande spada con la mano destra vibrando tre colpi in aria in segno di saluto, mentre con l’altra mano tiene al petto l’evangeliario, il codice del XV secolo. A celebrare il rito quest’oggi, nel duomo di Cividale, è stato il diacono per l’Arcidiocesi di Udine, Assosolm Dominique Mandjami, originario del Togo che, come tradizione, si è rivolto al clero, disposto nel coro e ai fedeli. La celebrazione vuole simboleggiare il potere spirituale e temporale. Alla messa segue una rievocazione all’ esterno cui partecipano oltre 250 figuranti in costumi d’epoca, ma oggi questa parte non si è svolta per le avverse condizioni meteorologiche. "La Messa dello Spadone è una delle più belle tradizioni friulane, che affonda le sue origini nei secoli e non si è mai interrotta", in essa si trovano "suggestioni nel passato adatte alla società contemporanea e utili per impostare una visione futura della nostra regione", ha commentato il vicegovernatore del Fvg con delega alla Cultura Mario Anzil a margine della "Messa dello Spadone". (ANSA).