(ANSA) – MILANO, 06 GEN – E’ "difficile individuare un termine diverso dall’aggettivo assurda per poter definire la condotta" di Alex Baiocco e dei due complici che attorno alle due di notte del 4 gennaio hanno teso un cavo d’acciaio, ad altezza uomo, ancorandolo al corrimano della pensilina dell’autobus 91 e ad un palo della segnaletica verticale in viale Toscana, mettendo in pericolo l’Incolumità soprattutto di motociclisti e ciclisti. Lo si legge nell’ordinanza con cui il gip di Milano Domenico Santoro ha convalidato l’arresto del giovane e disposto il carcere ma solo per uno dei tre reati contestati dal pm Enrico Pavone, ossia solo per blocco stradale. Secondo il giudice tale condotta non integra il reato di strage che "consiste nel fatto di chi, al fine di uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità, intesa come il bene della sicurezza della vita e della integrità fisica, riferito non già ad una o più persone determinate ma alla collettività nel suo insieme". In questo caso, si legge ancora nel provvedimento, "non è dato evincere che quella condotta (assurda: si ribadisce che appare obiettivamente difficile darne una diversa qualificazione – e di questo l’indagato appare aver preso consapevolezza solo una volta ristretto, per come da lui stesso ammesso in interrogatorio) sia stata accompagnata dal fine di uccidere nel senso richiesto" dalla giurisprudenza. Lo stesso vale per l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti. Invece, "allo stato degli atti, non appare dubitabile che il pericolosissimo congegno (…) abbia oggettivamente avuto finalità di ostacolare la libera circolazione" stradale. (ANSA).