E’ ormai scontro aperto – anzi, è l’ennesimo scontro aperto – tra Cgil da una parte e Cisl, Uil e Asf dall’altra, sulle ormai “celebri” 270 firme raccolte tra i dipendenti dell’azienda di trasporto a favore del sì ai nuovi accordi sui premi di produttività. L’antefatto è piuttosto noto: dopo la clamorosa spaccatura sindacale sull’intesa e il congelamento della parte variabile dei salari dei dipendenti per cifre variabili tra i 200 e i 250 euro, tra i lavoratori di Asf è partita una raccolta di firme a favore della chiusura favorevole dell’accordo. Una raccolta definita spontanea ma sostanzialmente avallata e comunque ottimamente accolta soprattutto dalla Cisl e dalla Uil, oltre che ovviamente dai vertici di Asf.
Il risultato dell’iniziativa, almeno stando alle comunicazioni ufficiali della Cisl, sarebbe stato chiarissimo: il 53% del totale dei dipendenti dell’azienda di trasporto avrebbe concesso la propria firma, di fatto spingendo proprio Cisl e Uil a firmare separatamente rispetto al no della Cgil gli accordi per le nuove regole sui premi di produttività. Questo, infatti, è accaduto lunedì scorso nella sede di Unindustria, sebbene proprio quello stesso giorno fosse iniziato un nuovo referendum all’interno dell’azienda sull’identica questione, i cui risultati saranno resi noti nel pomeriggio di oggi.
Già l’altroieri, però, nel corso di una conferenza stampa convocata ad hoc (il resoconto nel video sopra, ndr), la Cgil aveva apertamente denunciato di non aver mai potuto prendere visione dettagliatamente della raccolta firme, così come la stessa non sarebbe mai stata consegnata alla Rsu che pure sarebbe dovuta essere la prima destinataria. Un giallo vero e proprio, con tanto di accuse ai sindacalisti di Cisl di aver fatto “sparire” la raccolta firme di fronte alle richieste di consegna.
Ebbene, ora si aggiunge un nuovo capitolo. La Cgil, infatti, ieri ha nuovamente denunciato la mancanza di trasparenza su quel documento e in una lettera inviata alle altre sigle sindacali e ad Asf ha chiesto formalmente di avere “con celerità una copia” della raccolta firme, invitando Cisl, Uil e azienda a “non appropriarsi dei documenti”. Inolte, sempre la Cgil – nella lettera siglata dal segretario della Filt, Marco Fontana – sottolinea come fino a questo momento “abbiamo preso atto che non siete stati in grado di fornirci i nomi dei promotori” della raccolta firme e “cosa ancora più grave e inaccettabile, ci avete impedito di fotocopiare tale documentazione procedendo celermente a nasconderla, consigliati anche da chi al tavolo (a Unindustria, lunedì scorso ndr) rappresentava Asf”.
Nelle prossime ore è attesa la risposta di Cisl e Uil, così come l’ufficializzazione del referendum portato avanti nonostante le firme separate sui nuovi accordi avvenute già lunedì scorso.