(ANSA) – BOLOGNA, 29 DIC – Indagati per atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, e sottoposti al divieto di avvicinamento alla persona offesa. Sono le accuse contestate, a vario titolo, a due uomini violenti, nel modenese. Nel primo caso, la vittima si era rivolta ai carabinieri di Carpi il 19 dicembre per sporgere denuncia per stalking nei confronti di un uomo conosciuto tre anni prima sui social network e che più volte aveva provato ad instaurare una relazione con lei. Di fronte ai continui rifiuti l’uomo ha reagito in malo modo, diffamando pesantemente la vittima sui canali social di comuni amicizie, fino a generare nella stessa, appena maggiorenne, un perdurante e grave stato di ansia al punto di commettere condotte autolesive. Lo stalker è andato avanti per anni, con messaggi e chiamate telefoniche anche notturne per indurre la ragazza ad incontrarlo, per poi minacciarla di morte, seguirla continuamente e appostarsi nei pressi della sua abitazione. Infine aveva cercato di bloccarla per strada, afferrandola alle spalle. Da qui la misura del divieto di avvicinamento emessa il 24 dicembre dal Gip di Modena. Nel secondo caso, invece, sono stati i carabinieri di Nonantola ad eseguire, ieri mattina, la misura del Tribunale – divieto di avvicinamento alla persona offesa e allontanamento dalla casa famigliare – nei confronti di un uomo accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale sulla compagna. Dalle indagini dei militari è emerso che abusi, aggressioni, insulti e minacce andavano avanti dal 2014. L’uomo, spiega la Procura di Modena, pretendeva l’esclusivo controllo del coniuge anche sotto il profilo economico, pur non contribuendo al sostentamento dei figli. Il giudice, infatti, su richiesta del pm, ha disposto inoltre che l’indagato corrisponda alla vittima una somma di denaro mensile per provvedere al suo mantenimento e a quello dei figli. (ANSA).