La Svizzera lavora per ridurre il turismo degli acquisiti oltreconfine. L’Italia risponde con una misura opposta e, con la Legge di bilancio, dimezza la cosiddetta tax free per favorire la spesa nella Penisola dei cittadini non europei, compresi i residenti nella Confederazione Elvetica.
La Confederazione Elvetica è intenzionata a frenare la spesa all’estero, rendendo meno convenienti gli acquisti oltreconfine. Il Dipartimento federale delle finanze ha avviato una procedura di consultazione, che si concluderà il 15 marzo 2024, sulla proposta di abbassare dagli attuali 300 a 150 franchi il limite di esenzione dall’Iva per le merci comprate oltreconfine. Dimezzare la franchigia renderebbe meno attrattiva la spesa al di fuori della Svizzera.
L’Italia lavora al contempo a una misura opposta. Nella Legge di Bilancio, in fase di discussione alla Camera in vista dell’approvazione finale, è stata introdotta una misura pensata proprio per incentivare gli acquisti dei cittadini residenti al di fuori dell’Unione Europea, compresi dunque gli svizzeri.
“Le norme riducono da 154,95 euro a 70 euro il valore minimo delle cessioni di beni destinati all’uso personale o familiare, da trasportarsi nei bagagli personali fuori del territorio doganale dell’Unione europea, ceduti a soggetti domiciliati o residenti fuori della medesima UE, oltre il quale non è dovuto il pagamento dell’Iva, cosiddetta tax free”, si legge nel testo.
Il documento esplicita poi anche l’obiettivo della norma. “La disposizione – è messo nero su bianco – ha la finalità dichiarata di sostenere la ripresa della filiera del turismo nazionale e potenziare il rilancio a livello internazionale dell’attrattività turistica italiana. Con emendamento introdotto dal Senato, è stato disposto che tali norme si applicano alle cessioni poste in essere a decorrere dal 1° febbraio 2024”.
Manca solo l’ufficialità, che dovrebbe arrivare, salvo imprevisti, nella giornata di domani con il via libera definitivo alla Legge di Bilancio.