Frontalieri ancora in aumento in Canton Ticino. Alla fine del terzo trimestre 2023 i lavoratori che ogni giorno varcano il confine sono saliti a 79.664, in aumento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. I dati emergono dall’ultima rilevazione dell’Ufficio Federale di Statistica che riguarda i mesi di luglio, agosto e settembre. Gli italiani che lavorano in Svizzera sono in tutto 93.091, moltissimi provengono dalla provincia di Como. Il numero complessivo risulta in crescita dell’1,2% rispetto al secondo trimestre e del 4,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oltre all’Italia, i principali paesi di provenienza dei frontalieri in Svizzera sono la Francia, la Germania e l’Austria. In totale, in tutta la Confederazione sono 391.134 i lavoratori stranieri che varcano il confine ogni giorno. Anche questo un dato in costante crescita. In prevalenza i frontalieri sono uomini, che risultano essere quasi il doppio delle donne.
La maggior parte lavora nel settore terziario, quindi nel commercio e nei servizi, dove si registra l’incremento del 5,3% dal 2022. Segue il settore dell’industria e delle costruzioni. Soltanto una minima parte di frontalieri è impiegata nell’agricoltura e nell’allevamento.
Le disposizioni del nuovo accordo fiscale, dunque, non hanno reso meno attrattivo il frontalierato in Svizzera. La data del 17 luglio ha rappresentato uno spartiacque tra “vecchi” e “nuovi” frontalieri. Le nuove disposizioni, che peseranno sulle tasche di chi è entrato nel mondo del lavoro oltreconfine dopo il 17 luglio 2023, saranno applicabili a partire dal 1° gennaio. Si attende ora il prossimo monitoraggio, che riguarderà l’ultimo trimestre dell’anno, per capire se continuerà la tendenza registrata finora.