(ANSA) – LISBONA, 18 DIC – I cittadini stranieri attualmente presenti in Portogallo sono il doppio rispetto a dieci anni fa, versano più contributi al sistema pensionistico, ma sono anche i lavoratori che vivono in condizioni più precarie e guadagnano mediamente meno. Questo, in sintesi, il quadro delle statistiche divulgate oggi, 18 dicembre, in occasione della Giornata internazionale del migrante. Secondo i dati diffusi dalla Fondazione Francisco Manuel dos Santos, nel 2022 gli stranieri in territorio portoghese erano quasi 800 mila, più di un terzo dei quali aveva un contratto a termine e correva il rischio di finire sotto la soglia di povertà. Dopo Croazia, Olanda e Polonia, il Portogallo è al quarto posto per livelli di precariato fra lavoratori stranieri. Questi ultimi sono inoltre coloro che svolgono i lavori più duri e pericolosi, per esempio nell’edilizia, guadagnando uno stipendio mediamente più basso del 5,3%, secondo i dati dell’Osservatorio sulle migrazioni. Sono inoltre responsabili di un saldo positivo di 1 miliardo e 600 milioni di euro del sistema previdenziale nazionale, del 17% di nuove nascite e di oltre 100 mila nuove iscrizioni nell’anno scolastico 2021/22. Ma non tutti gli stranieri hanno lo stesso tenore di vita. Fra le nazionalità più presenti in Portogallo il primo posto spetta di gran lunga ai brasiliani (29%), seguiti da britannici (6%), capoverdiani (4,9%), italiani (4,4%), indiani (4,3%), romeni (4,1%), ucraini (3,9%). Si sa che molti, negli ultimi anni, sono stati attratti da condizioni salariali o fiscali più favorevoli. Una parte di questi lavoratori stranieri, infatti, riceve salari fino al 140% più alti rispetto alla media, come nel caso degli americani, seguiti da belgi (+112%), spagnoli (+95%) e inglesi (+92%). (ANSA).