(ANSA) – FANO, 15 DIC – Prima udienza oggi a Roma del processo per circonvenzione di incapace finalizzata alla truffa e all’appropriazione indebita ai danni del regista, sceneggiatore e autore televisivo Leandro Castellani, oggi 90enne e di sua moglie Maria Grazia Giovanelli. Sul banco degli imputati il consulente finanziario Pericle Cenci, 48 anni, di Cassino, ma residente in Svizzera. Secondo l’accusa e in base al racconto fatto oggi in aula dallo stesso Castellani, che vive a Fano (Pesaro Urbino), il consulente finanziario avrebbe fatto sparire almeno 3 milioni di euro dei coniugi, dopo aver gestito immobili e denaro per un ammontare di 20 milioni di valore, sfruttando l’impreparazione finanziaria della coppia e la loro fragilità emotiva, alimentata da Cenci. Un patrimonio messo insieme da Castellani in decenni di lavoro come regista e sceneggiatore alla Rai, spaziando dall’inchiesta storica, alle serie tv (Le cinque giornate di Milano, L’affare Deyfus) al giallo, fino al cinema con Don Bosco (1988), interpretato da Ben Gazzara. Secondo l’accusa, Cenci nel 2017 e fino al 2018 avrebbe inculcato nei coniugi la convinzione che il loro patrimonio fosse a rischio bancarotta se non avessero venduto subito un attico di loro proprietà nel centro di Roma e non si fossero affidati a lui, dandogli la delega ad operare sui loro conti correnti. E così, suggestionati, avrebbero affidato tutti i loro averi a Pericle Cenci (da qui l’accusa di circonvenzione di incapace) che attraverso la moglie e la sorella avrebbe fatto sparire denaro, mobili, opere d’arte, acquistato lingotti d’oro, senza alcun tipo di ristoro ai legittimi proprietari, i quali si sono visti portare via con un passaggio di quote azionarie anche un villaggio turistico tipo albergo diffuso a Montemaggiore al Metauro (Pesaro Urbino). Il processo, dopo la costituzione di parte civile attraverso l’avvocato Federico Gori, e la testimonianza accorata del regista, è stato aggiornato a maggio 2024. (ANSA).