Como è affascinante dal punto di vista naturale e culturale, ma anche caotica e cara. I comaschi? Gran lavoratori, creativi e tradizionalisti. Ma anche un po’ ottusi, conservatori, musoni e rivali.
Una fotografia di Como e dei comaschi scattata non da ricercatori, sondaggisti o giornalisti. Ma dall’intelligenza artificiale.
Quel che può sembrare poco più di un gioco, in realtà indica come certi stereotipi siano a tal punto radicati da risultare evidenti persino all’intelligenza artificiale.
Abbiamo chiesto a un software di intelligenza artificiale di descrivere pregi e difetti di Como e i suoi abitanti.
Partiamo proprio dalle persone. L’intelligenza artificiale, per non infastidire i paladini del politicamente corretto, prima di sparare a zero premette che si tratta di “generalizzazioni che non rappresentano tutti i comaschi”. Ovvio. Ma veniamo ai punti. I pregi dei comaschi: dedizione al lavoro, creatività e artigianato, amore per la natura, tradizione e orgoglio culturale. Bene. E i difetti? Resistenza al cambiamento – riluttanti ad accettare nuovi modi di pensare o nuove tecnologie o idee. E ancora: riservatezza, i comaschi preferiscono “mantenere una distanza di cortesia con gli estranei”. Non solo: sono competitivi e rivali nello sport e nelle attività commerciali, e “talvolta questa mentalità può portare ad ambiente lavorativi poco collaborativi”. E poi, secondo l’intelligenza artificiale i comaschi sono conservatori, dimostrando “resistenza al cambiamento sociale”.
Insomma, una fotografia piuttosto precisa, contando che è stata scattata da un software. Al quale chiediamo poi pregi e difetti della città di Como, oltre che dei suoi abitanti. Sui pregi, si vince facile: bellezze naturali, storiche e artistiche e vicinanza con Milano. Ma i difetti? Traffico, “specialmente durante i periodi di alta stagione turistica”, costo della vita. E ancora: turismo intenso, trasporto pubblico limitato e scarse opportunità lavorative, legate alla dimensione della città.