La Santarella come la Tate Modern di Londra. Nel suo programma elettorale, il Sindaco Alessandro Rapinese prospettava così il futuro della ex centrale termica della Ticosa, nel cuore del capoluogo lariano. Un’immagine che sembra tratta da un libro dei sogni, a fronte di un presente che vede l’edificio simbolo dell’architettura industriale e del distretto tessile della città ridotto a una discarica.
Le immagini del drone mostrano l’interno dell’edificio invaso da cumuli di rifiuti accatastati ovunque accanto ai segni ancora evidenti del devastante incendio divampato il 29 aprile del 2016.
“La Santarella è stata dimenticata per decenni – dice il primo cittadino di Como – Oggi, per la prima volta abbiamo messo a bilancio 5 milioni di euro per il recupero dell’edificio, anche se si tratta di una somma fittizia perché sarà disponibile solo in caso di successo del piano delle alienazioni. E’ comunque un passo concreto a fronte di anni di parole e posso assicurare che intanto non stiamo con le mani in mano”.
“A Londra una vecchia centrale termoelettrica abbandonata è diventata uno dei luoghi simbolo della città – scriveva Rapinese nel suo programma – A Como, una vecchia centrale termica abbandonata diventerà uno dei luoghi simbolo della città. La Santarella diventerà, a seconda dei momenti, uno sapzio espositivo culturale, uno spazio per incontri, dibattiti e congressi, uno spazio commerciale e quello che le future generazioni di comaschi vorranno”.
Resta, al momento, un cumulo di rifiuti abbandonati in un edificio dimenticato, simbolo di degrado, incuria e opere incompiute. “Se non avessi cinquanta scuole da sistemare, tre musei e Palazzo Cernezzi non a norma e da rifare, la Santarella sarebbe la priorità delle priorità – dice il primo cittadino di Como – Oggi la priorità è che studenti e lavoratori comunali possano contare su luoghi adeguati e già questo non sarà semplice e serviranno anni”.
Per vedere la Santarella come la Tate Modern dunque bisognerà probabilmente attendere un tempo al momento incalcolabile. “Il primo obiettivo è la sicurezza statica – sottolinea Rapinese – Il primo intervento dovrà essere il consolidamento e già questo comporterà una spesa enorme. Ma posso garantire che non siamo fermi e i risultati arriveranno”.