Una enorme discarica. Cumuli di rifiuti accatastati ovunque accanto ai segni ancora evidenti del devastante incendio divampato il 29 aprile del 2016. La Santarella, la ex centrale termica della tintostamperia Ticosa, nel centro della città di Como, è diventata l’ennesima immagine di degrado e abbandono nel cuore del capoluogo lariano. Uno dei simboli dei grandi progetti ancora incompiuti.
Le immagini riprese con il drone mostrano impietose come è ridotto l’interno di un edificio simbolo dell’architettura industriale e del distretto tessile della città di Como. Un edificio tutelato, destinato sulla carta a un utilizzo culturale. Un patrimonio del capoluogo, abbandonato a un presente che lo vede trasformato in una discarica.
Prima che scoppiasse il devastante rogo, nel 2016, la struttura era stabilmente utilizzata dai senzatetto. Le immagini all’interno, anche ora, lasciano intravedere come gli spazi della ex centrale termica fossero di fatto stati suddivisi in spazi distinti, quasi come fossero camere ciascuna assegnata a uno degli ospiti. Una situazione cambiata dopo l’incendio, anche se la Santarella non ha mai smesso di essere uno dei rifugi della città per i senzatetto.
Attorno all’edificio, in attesa di un progetto di recupero, è stato riaperto un parcheggio. Il via vai quotidiano delle auto sembra far pensare a uno spazio vivo e utilizzato, ma non basta a nascondere il degrado che invece domina a pochi metri di distanza, in un edificio storico che non meriterebbe di essere ridotto a una discarica.
Nel piano triennale delle opere pubbliche 2024-2026, tra gli interventi prioritari il Comune di Como ha inserito la voce “recupero funzionale del fabbricato ex Santarella”, per un importo pari a 5 milioni di euro. Alla linea “Il livello di progettazione”, il documento di Palazzo Cernezzi precisa: “fattibilità tecnico-economica: documento finale”. La Santarella, ridotta a una discarica, attende che alle parole facciano seguito i fatti.