(ANSA) – SANTIAGO DEL CILE, 01 DIC – L’ingerenza Usa nel colpo di Stato contro il governo di Salvador Allende nel 1973 è provata da centinaia di documenti ufficiali declassificati, e la morte di Henry Kissinger, consigliere per la Sicurezza di Richard Nixon all’epoca dei fatti, è stata accolta adesso con freddezza in Cile. Nessun commiato ufficiale da parte del governo progressista di Gabriel Boric, anzi. Il presidente cileno ha replicato sul suo profilo X una frase lapidaria del suo ambasciatore a Washington, Juan Gabriel Valdes dove afferma che "è morto un uomo la cui rilevanza storica non è mai riuscita a nascondere la sua profonda miseria morale". I documenti pubblicati dal National Security Archive dimostrano che Kissinger ha avuto un’influenza decisiva sulla politica adottata dal governo Nixon nei confronti del Cile, compreso un fallito tentativo di colpo di stato per impedire ad Allende di assumere la presidenza nel 1970. Kissinger fu il principale fautore di una politica di logoramento del governo socialista cileno. "Il Cile potrebbe finire per essere il peggior fallimento della nostra Amministrazione: la ‘nostra Cuba’ nel 1972", avvertiva in una nota. In uno scritto successivo ammoniva sul pericolo dell’influenza del cammino cileno in altri paesi, compresa l’Italia "L’esempio di un governo marxista di successo eletto in Cile avrebbe sicuramente un impatto – e persino un valore precedente – per altre parti del mondo, in particolare per l’Italia", affermava. (ANSA).