Ha vinto un bando del Consiglio di ricerca europeo da un milione e mezzo di euro con un progetto per studiare il trasporto di materia verso il centro della Via Lattea e l’alimentazione dei buchi neri e verrà a realizzarlo all’Università dell’Insubria, nella sede di Como. È Mattia Sormani, astrofisico 35enne di Sormano che, dopo dieci anni di studi all’estero, ha scelto di tornare in Italia.
«Per me è un’importante occasione per contribuire alla crescita scientifica e culturale del paese che mi ha cresciuto e in cui sento di avere le mie radici – commenta Sormani -. L’esperienza all’estero mi ha permesso di acquisire competenze che ora vorrei riportare nel mio territorio di origine per dare un impulso di innovazione».
L’operazione avviene grazie a un accordo firmato nei giorni scorsi tra la Commissione europea e il Dipartimento di Scienza e alta tecnologia dell’Insubria diretto dalla professoressa Michela Prest. A sostegno dell’operazione anche 300mila euro erogati dalla Fondazione Cariplo con un bando nato proprio per attrarre i talenti vincitori di Erc, il programma creato dall’Unione Europea nel 2007 che finanzia talenti per svolgere “ricerca di frontiera”, che risiedono all’estero e incentivarli al trasferimento sul territorio lombardo.
Sormani arriverà all’Insubria come professore associato di Astrofisica tramite una chiamata diretta per studiosi risultati vincitori nell’ambito di specifici programmi di ricerca di alta qualificazione, come stabilito dal Ministero dell’Università e della ricerca. Con lui lavorerà un team di sei nuovi dottori di ricerca che saranno individuati tramite concorso.
Il progetto, che prenderà avvio a Como nell’aprile 2024, si intitola «The Milky Way as key to understanding the inward transport of matter to the centre of galaxies».
Grazie al finanziamento di 300mila euro di Fondazione Cariplo, Mattia Sormani parteciperà anche a un progetto di divulgazione scientifica nelle scuole del territorio, con il coinvolgimento dell’Osservatorio di Sormano, nonché ad una serie di interventi in sinergia con il programma Hrs4r, Human Research Strategy 4 Researcher, coordinato dall’Ufficio Ricerca dell’Università dell’Insubria.