(ANSA) – AOSTA, 30 NOV – "Una furia ideologica che trova eguali solo nell’opera di rimozione dell’identità storica concepita dai talebani. L’atto di deliberata demolizione di uno dei nomi di luogo simbolo della Valle d’Aosta, come Cervinia, da parte della precedente amministrazione autonomista impone un sussulto d’orgoglio di tutta la comunità civile che riconosce nel valore delle denominazioni toponomastiche tradizionali lo stesso valore che si attribuisce ai monumenti. Non vanno abbattuti in preda a impulsi ideologici ma vanno considerati come elemento di identità e stratificazione culturale". E’ quanto dichiara in una nota Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli D’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. "Incomprensibile quindi l’azione amministrativa – prosegue – che ha portato con una leggerezza imbarazzante da parte della amministrazione comunale precedente e della regione (in modo totalmente acritico), con il plauso di una sinistra intellettuale sempre più scollegata dalla realtà, a scalpellare dalle targhe di Cervinia il nome storico legato indissolubilmente alla nascita della località quale centro sciistico. Si è cercato di dare inizialmente da parte di qualcuno a questa iniziativa una motivazione ideale, addirittura legandola a ipotetiche necessità di ‘riparazione’ rispetto alla storia del secolo scorso, ma rimane invece una esclusiva azione autolesionista e violenta nel suo significato: rimuovere e sostituire invece di accompagnare e affiancare, eventualmente. Ma Cervinia rimane Cervinia. Non basta un bollo su una carta a cancellarla". (ANSA).