(ANSA) – NAPOLI, 24 NOV – Prende le difese di un migrante accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina la nuova ‘Edicola parlante’ a Napoli che dopo i casi di Julian Assange e di Mario Paciolla, cooperante italiano morto in Colombia nel 2020, offre le sue serrande chiuse all’affissione di articoli su argomenti e storie che trovano poco spazio sulla stampa tradizionale. Il migrante, arrivato dalla Libia a Napoli lo scorso febbraio, è stato arrestato con l’accusa di essere lo scafista anche se – come dichiarano i suoi legali – lui ha sempre sostenuto di aver condotto l’imbarcazione, ma solo per salvare la gente sul barcone dopo che i veri scafisti li avevano abbandonati in mezzo al Mediterraneo. Versione, questa, confermata anche da alcuni compagni di viggio al loro approdo al porto partenopeo. Durante la performance a cura dei creativi di ‘Liberi edizioni’, con il volto coperto da una maschera di Assange, l’edicola nei pressi della stazione ferroviaria è stata tappezzata da grandi fogli di giornale corredati da foto di migranti per rendere noto il caso del giovane arrestato in attesa di giudizio. E il titolo scelto per l’articolo "Processo al capitano" è un chiaro riferimento al film di Garrone ‘Io capitano’ che narra proprio dell’odissea vissuta da due giovani per raggiungere l’Europa. (ANSA).