(ANSA) – REYKJAVIK, 22 NOV – Le autorità di protezione civile islandesi ed esperti europei stanno valutando la possibilità di inondare d’acqua la lava prodotta da un’eventuale eruzione del vulcano vicino Grindavik, per raffreddarla e proteggere così l’omonima vicina cittadina, secondo quanto annunciato oggi. Il porto di pescatori di di circa 4.000 abitanti nella penisola di Reykjanes è stato evacuato l’11 novembre, dopo centinaia di terremoti causati dai movimenti del magma sotto la crosta terrestre, che precedono un’eruzione vulcanica. Le autorità di protezione civile e gli esperti europei valuteranno la possibilità di "utilizzare un grande volume d’acqua per raffreddare la lava e proteggere la città di Grindavik e importanti infrastrutture", ha affermato Vidir Reynisson, responsabile della protezione civile e della gestione delle emergenze in Islanda durante una conferenza stampa. Non sarebbe la prima volta che si fa ricorso all’acqua per frenare i fiumi di lava. L’Islanda lo ha già fatto nel 1973, quando una fessura si aprì a 150 metri dal centro della città dell’isola di Heimaey, sorprendendo i residenti all’alba. Grazie a quell’espediente, la protezione civile è stata così in grado di rallentare e controllare il movimento della lava. A cavallo della dorsale medio-atlantica, una fessura sul fondo dell’oceano che separa le placche tettoniche euroasiatica e nordamericana. l’Islanda ha 33 sistemi vulcanici, il maggior numero in Europa, e sperimenta eruzioni in media ogni quattro o cinque anni. Tre eruzioni hanno avuto luogo vicino a Fagradalsfjall sulla penisola di Reykjanes, nel marzo 2021, agosto 2022 e luglio 2023. Grindavik si trova vicino alla centrale geotermica di Svartsengi, il principale fornitore di elettricità e acqua per i 30.000 abitanti della penisola, e importante serbatoio di acqua dolce. La città è anche vicina alla Laguna Blu, sito turistico famoso per le sue terme geotermiche, che è stato chiuso per precauzione. (ANSA).