(ANSA) – MADRID, 21 NOV – L’ufficio di presidenza del Congresso spagnolo, a maggioranza progressista, ha votato a favore del primo via libera alla legge sull’amnistia. Un voto che accoglie il giudizio positivo espresso dai funzionari della Camera stessa, secondo i quali il testo depositato dal Psoe non presenta alcun rilievo di incostituzionalità. A questo punto, la controversa legge sull’amnistia potrà andare in aula a metà dicembre. Intanto esplode la tensione all’interno della sinistra spagnola: nei prossimi mesi il premier Pedro Sanchez non dovrà solo affrontare la durissima opposizione delle destre ma soffrirà anche, come spina nel fianco, il malessere di Podemos. Il partito fondato da Pablo Iglesias infatti, è a un passo dalla rottura con Sumar, l’alleanza di sinistra guidata dalla vicepremier Yolanda Diaz, di cui Podemos sinora ha fatto parte. Una polemica che covava da tempo ma che in queste ore si è aggravata alla luce della decisione del leader socialista di escludere le uniche due ministre di Podemos dalla squadra di governo: Ione Belarra e Irene Montero, rispettivamente ai diritti sociali e all’uguaglianza. Il numero dei ministri affidati a Sumar è rimasto uguale, ma sono tutti esponenti vicini a Yolanda Diaz. Durante il passaggio delle consegne, Irene Montero ha parlato chiaro dichiarando guerra a Sanchez: "Ci ha cacciato dal governo perché abbiamo fatto quello che avevamo detto che avremmo fatto. Sanchez – ha aggiunto – ha rotto il blocco democratico di cui la Spagna ha bisogno". Un attacco violento, per alcuni tratti sorprendente: il Psoe ha sempre detto che il suo interlocutore è Sumar, per cui, sulla carta, Montero avrebbe dovuto attaccare Diaz, invece che Sanchez. (ANSA).