(ANSA) – BRESCIA, 17 NOV – Dopo il primo grado, anche la Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha condannato oggi all’ergastolo Giacomo Bozzoli, accusato di aver ucciso lo zio Mario, imprenditore svanito nel nulla l’8 ottobre del 2015 all’interno della sua fonderia di Marcheno, nel Bresciano. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo, la difesa l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Il corpo dell’imprenditore non è mai stato trovato perché, secondo il sostituto procuratore, "la fumata anomala dei forni" della fonderia registrato "alle 19.18 di quell’8 ottobre 2015, è il momento della materiale soppressione del cadavere". Anche oggi Bozzoli, prima che i giudici entrassero in camera di consiglio, ha ribadito di essere innocente. "Io – ha detto – non ho fatto nulla". (ANSA).