(ANSA) – ANCONA, 16 NOV – Giornalista, partigiano e agente segreto del Soe (Special Operations Executive), la branca esecutiva dell’intelligence di Churchill, morto ad appena 21 anni in Trentino, nell’ottobre 1944. E’ la storia di Alberto Maggi, che emerge dai National Archives britannici: il suo fascicolo è stato desecretato in anticipo rispetto alla data prevista nel 2024. Il Soe reclutò giornalisti famosi come Leo Valiani e Alberto Tarchiani. Ma il file di Maggi porta alla luce l’ordinario eroismo di un giovane e coraggioso antifascista, la cui morte fu compensata con 200 sterline alla famiglia, una lettera di encomio e una targa. A Maggi è dedicata una lapide di marmo nella piazza principale di Serra San Quirico (Ancona), paese di origine della famiglia, che ricorda il suo sacrificio "per difendere la libertà e la giustizia". Ma a Serra San Quirico nessuno sa che era uno 007 britannico arruolato dall’agente del Soe Max Salvadori, nobile anglo-marchigiano, fratello di Joyce Lussu, militante di Giustizia e Libertà, ufficiale dell’esercito inglese, storico liberale. "Alberto Maggi era nato il 14 luglio 1923 – racconta all’ANSA Nicoletta Maggi (non c’è parentela), giornalista e scrittrice, che ha avuto accesso al file con il supporto del Gruppo di ricerca internazionale del Soe -, contattò il Soe a metà novembre 1943. Come indirizzo di contatto uno a Roma, ma anche Serra San Quirico, "dove il contatto era presso Lucarini Francesco, un parente e forse un partigiano". Era giornalista: "lavorava per Il Piccolo di Trieste, con corrispondenze da Roma". Iniziò il servizio l’8 dicembre 1943, con "uno stipendio base di 5 scellini al giorno; quando era sul campo 10 scellini, mezza sterlina al giorno". A fine dicembre 1943 fa un corso di paracadutismo a San Vito dei Normanni, nel gennaio 1944 un addestramento in sabotaggio a Monopoli. Poi viene infiltrato durante l’operazione Advent a Pesaro, collabora con i partigiani nel marzo 1944, lavora con il Partito Comunista Italiano a Roma fino alla Liberazione nel giugno 1944. Il 17 luglio 1944 partecipa all’operazione Whitehorse. A ottobre viene ucciso da una pattuglia tedesca, forse avvertita da una spia, mentre era con i partigiani della Brigata Gramsci nel Trentino. (ANSA).