(ANSA) – ROMA, 14 NOV – "Prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, l’agente di polizia che conduceva le indagini mi mostrò la foto di Beniamino Zuncheddu e mi disse che il colpevole della strage era lui. È andata così". E’ quanto ha affermato Luigi Pinna, 62 anni, unico superstite della strage di Sannai avvenuta in Sardegna nel 1991 in cui furono uccisi 3 pastori e per il quale sta scontando la pena dell’ergastolo Zuncheddu, che si è proclamato sempre innocente. Le dichiarazioni sono state fatte nell’ambito del processo di revisione in corso davanti ai giudici della Corte d’Appello di Roma. Zuncheddu, 59 anni, è in carcere da 33 anni. "Ho sbagliato a dare ascolto alla persona sbagliata", ha aggiunto il teste chiave in aula, che poi ha aggiunto: "penso che quel giorno a sparare furono più persone, non solo una. Con un solo fucile non puoi fare una cosa del genere". Il superstite, contraddicendosi varie volte, ha poi sottolineato che il killer "aveva il volto travisato da una calza". Una testimonianza carica di emozione tanto che in varie occasioni Pinna ha detto: "non ce la faccio più, sto impazzendo, vorrei morire. In questi anni sono stato minacciato varie volte". In occasione dell’udienza, fuori dal tribunale di Roma c’è stato un sit in con la partecipazione dei familiari e di alcuni militanti del partito Radicale. "Chi sa deve parlare – aveva detto la sorella Augusta – Beniamino non c’entra niente con questa storia, è innocente. Lotterò fino all’ultimo respiro per ottenere la sua scarcerazione". (ANSA).