Nuovo, rocambolesco inseguimento intorno alle 3 della notte scorsa tra due volanti della polizia di Como e un’auto in fuga.
Tutto è iniziato quando, durante un normale controllo del territorio in via Cetti, una vettura a fortissima velocità con 4 ragazzi non si è fermata all’alt. E’ dunque scattato l’inseguimento ed è stato necessario l’intervento di una seconda Volante per tentare di sbarrare la strada ai 4 giovani. Ma nemmeno il posizionamento di traverso sulla carreggiata dell’auto della polizia ha fermato i fuggitivi, che hanno speronato la Volante per continuare a scappare. Salvi per miracolo e prontezza di riflessi i due agenti, che si sono letteralmente buttati ai lati della strada per non essere investiti. L’inseguimento è finito solo quando, dopo aver imboccato una strada sterrata e aver spento i fari, la vettura dei quattro giovani è rimasta impantanata nel fango. A quel punto, nonostante il tentativo di fuga a piedi, i fuggiaschi sono stati fermati e portati in Questura.
Per il conducente dell’auto, 28enne, già con varie condanne per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, guida sotto l’effetto di alcol e divieto di partecipare ad associazioni sportive, è scattato l’arresto con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, inosservanza dei provvedimenti contro il patrimonio e la persona, lesioni personali aggravate e guida in stato di ebrezza, oltre ad essere sanzionato per manovre pericolose, mancato alt e mancata esibizione della patente.
I passeggeri, un sedicenne condannato per spaccio di stupefacenti e denunciato per reati contro il patrimonio e la persona, oltre che sequestro di persona a scopo di rapina e un coetaneo già denunciato per danneggiamento e invasione di terreni edificabili vengono denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, inosservanza ai provvedimenti dell’autorità in concorso e lesioni personali aggravate. Infine, il quarto giovane, un ventunenne già con denunce per guida sotto l’influenza di alcool, condanna per stupefacenti e divieto di ritorno nel Comune di Como è stato denunciato per gli stessi reati dei suoi tre compagni e anche per inosservanza al divieto di ritorno nel Comune di Como.