(ANSA) – CATANZARO, 13 NOV – A dieci anni dal fatto, i carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro ritengono di essere ad una svolta nelle indagini su un duplice omicidio commesso a Squillace il 18 febbraio 2013. Nell’occasione, a colpi Kalashnikov, furono uccisi Giuseppe Bruno, che aveva 39 anni, e la moglie Caterina Raimondi, di 29. I carabinieri del Reparto operativo – Nucleo investigativo hanno arrestato Francesco Gualtieri, di 43 anni, ritenuto l’esecutore materiale del duplice omicidio, maturato, secondo gli investigatori, nell’ambito di uno scontro tra cosche di ‘ndrangheta. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Dda di Catanzaro è stata notificata in carcere a Gualtieri che sta scontando una condanna definitiva a 12 anni di reclusione per partecipazione alla cosca Catarisano, operante nelle zone di Borgia, Roccelletta di Borgia e zone limitrofe. L’uomo è accusato di omicidio aggravato dalle modalità mafiose. L’arresto è giunto dagli approfondimenti condotti nel solco di precedenti acquisizioni in altre inchieste, corroborati da accertamenti scientifici sui reperti rinvenuti sul luogo del duplice omicidio, che avrebbero consentito di ricostruire come il duplice omicidio sarebbe maturato nel contesto dei contrasti sorti per il controllo criminale del territorio, tra la cosca Catarisano e la cosca Bruno della quale la vittima, secondo gli inquirenti, sarebbe stato un elemento di vertice. Bruno e la moglie erano uscite da casa e stavano per salire a bordo della loro automobile, una Toyota Rav4, quando arrivò una persona che sparò una trentina di colpi di Kalashnikov raggiungendo in varie parti del corpo l’uomo. Alla donna, invece, il sicario sparò un colpo al volto da distanza ravvicinata sfigurandola. (ANSA).