(ANSA) – ROMA, 07 NOV – Si prevede che quest’anno 21,6 milioni di persone in Yemen, tra cui 11 milioni di bambini, avranno bisogno di assistenza umanitaria e protezione. Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, resta impegnata a favore dei minori in Yemen e ieri ha ripreso le sue operazioni nella parte settentrionale del Paese, dopo una sospensione di 10 giorni in seguito alla morte di un membro dello staff detenuto, che ha portato alla richiesta di un’immediata indagine indipendente e a un periodo di lutto per l’Organizzazione. La sospensione temporanea dei programmi, si legge in una nota, è stata decisa dopo la morte inspiegabile del direttore della sicurezza Hisham Al-Hakimi, 44 anni, padre di 4 figli, detenuto dal 9 settembre, il cui funerale si è svolto il 29 ottobre. Save the Children continua a chiedere un’indagine immediata, indipendente e trasparente sulle circostanze della morte di Hisham. I programmi, che erano stati temporaneamente sospesi, rappresentano oltre il 65% delle operazioni nel Paese di Save the Children, che lo scorso anno ha raggiunto 1,8 milioni di persone in Yemen, tra cui 1,1 milioni di bambini. "Durante questo periodo di riflessione, non solo abbiamo onorato la memoria di Hisham, ma abbiamo anche riaffermato il nostro impegno a garantire il benessere del nostro personale", ha affermato David Wright, direttore operativo di Save the Children International. "I bisogni dei bambini in Yemen sono immensi e continuano a essere la nostra forza trainante. Ecco perché riprendiamo le nostre operazioni e rinnoviamo il nostro impegno a fornire l’assistenza salvavita di cui hanno bisogno". (ANSA).