Ha scatenato un vero tutti contro tutti, il caso del referendum annullato in Asf. Dopo la distruzione delle schede di voto sui nuovi accordi di produttività, il fronte sindacale è definitivamente esploso. E lo scontro con l’azienda si è acuito ancora di più.
Il tema è sempre quello dei premi di produttività, per i quali l’azienda ha proposto una serie di nuove intese finora rigettate soprattutto della Cgil e accolte invece in maniera più favorevole da Uil e Cisl. A far traboccare il vaso, la distruzione delle schede di voto del referendum, contestate sempre dalla Cgil a causa del voto anche di quadri e dirigenti.
Ieri, su questo punto, Cisl e Uil hanno diffuso tra i lavoratori un volantino durissimo contro la terza sigla sindacale, stroncando la decisione di annullare il voto. “La Rsu Cgil – si legge nel documento – ha deciso di cancellare dall’elenco dei votanti i 5 nomi del lavoratori quadri senza concordarlo, e questo è grave”. Nel seguito della nota, Cisl e Uil accusano ulterioremente la Cgil di aver distrutto le schede per soli 5 voti contestati, e soprattutto chiedono che vengano tutelati i lavoratori “senza più pretesti e strumentalizzazioni”, firmano l’intesa proposta da Asf.
Di contro, come detto, la Cgil ribalta la questione e sempre via comunicato attacca nuovamente i vertici dell’azienda, accusata di aver “decurtato gli stipendi”, di aver diminuito “il personale per le sostituzioni in caso di malattia o infortunio” e rivendicando la distruzione delle schede del referendum come “una scelta ponderata e discussa”.
Una vera polveriera, insomma. Con il rischio che tra corse saltate e liti interne, a farne le spese siano però i viaggiatori.