(ANSA) – ROMA, 03 NOV – "Lo so che parlare ancora di Lucca mentre a Gaza continua incessante il massacro è grottesco ma al centomillesimo articolo pieno di menzogne che mi mette in mezzo personalmente io o faccio un fumetto o vado in cronaca. Mi rendo conto del rischio mitomania ma ritengo abbia un interesse come caso di studio sui media". Lo scrive Zerocalcare nella striscia ‘Corto circuito – Appunti e cronistoria della vicenda Lucca Comics’, "24 pagine per mettere qualche punto" con cui risponde su Internazionale alle polemiche dopo la sua scelta di non partecipare a Lucca Comics, a causa del patrocinio dell’ambasciata di Israele alla manifestazione. "Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema" spiega nel comunicato scritto di notte che riporta su Internazionale. "Non è una gara di radicalità, e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero con i loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese" scrive Zerocalcare. Il fumettista spiega anche: "Mi dispiace nei confronti della casa editrice (la Bao Publishing ndr), dei lettori e delle lettrici che hanno speso denaro per treni e alloggi magari per venire apposta". "Per me venire a festeggiare lì dentro rappresenta un cortocircuito che non riesco a gestire" spiega Zerocalcare. (ANSA).