(ANSA) – PERUGIA, 02 NOV – La procura della Repubblica di Perugia sta valutando il nuovo quadro che si è delineato dopo che il trentatreenne agli arresti domiciliari per avere abusato di una bambina di sei anni mentre lavorava come animatore in una struttura ricettiva della provincia si è allontanato per alcune ore dalla sua abitazione nelle Marche. In particolare i magistrati del capoluogo umbro dovranno decidere se chiedere o meno l’aggravamento della misura cautelare. In questo quadro l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone sta ricostruendo il passato del trentatreenne anche alla luce della sua situazione psicologica. Altro elemento al vaglio degli inquirenti se all’indagato fosse stato già applicato il braccialetto elettronico quando si è allontanato da casa. Per lui infatti il gip di Perugia ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari "con controllo elettronico". A dare l’allarme per l’allontanamento è stato il padre e l’uomo è stato denunciato per evasione dai carabinieri al suo ritorno in casa. Intanto la struttura ricettiva dove lavorava l’animatore al momento delle molestie contestate si è affidata a un legale, l’avvocato Gianluca Calvieri, e si costituirà come parte lesa nel procedimento "non appena possibile". "Ai miei assistiti – ha ribadito oggi il legale – questa persona aveva inviato un curriculum di tutto rispetto. Non appena appreso delle molestie dal padre della bambina è stato comunque subito licenziato". (ANSA).