“Morosità ripetute nel tempo senza alcuna caratteristica di casi sociali“.
“Nonostante ripetuti solleciti e accordi per rateizzare i debiti accumulati” non c’è stata alcuna risposta, denuncia il Comune di Como. Così è arrivata “la decisione di procedere per vie legali sia per recuperare quando dovuto sia per il rilascio delle case comunali”.
E’ nata così la proposta dell’assessore al Patrimonio, Marcello Iantorno. Portata in Giunta, oggi a Palazzo Cernezzi. Quindi l’esecutivo ha deliberato “di dare mandato all’avvocatura comunale di procedere nei confronti di 14 cittadini, assegnatari di una casa comunale, per il recupero del credito e il rilascio degli immobili“.
Il totale dei debiti, che variano da un minimo di 16mila euro a un massimo di 67mila euro, arriva alla ragguardevole cifra di 518mila euro (non poco in effetti visti i tempi di vacche magre). Gli appartamenti sono sparsi in tutta la città (via Anzani, via Cesare Cantù, via Lissi, via Artaria, piazzale Duca d’Aosta, via Tommaso Grossi, via San Giacomo, via De Cristoforis, via Turati, via Di Vittorio, via San Bernardino da Siena). “Sono tutti casi di morosità ingiustificata ed endemica – spiega Iantorno – Non stiamo parlando di persone con problemi di natura economica o di persone seguite dai Servizi Sociali ma di persone che nonostante ripetuti solleciti nel tempo, accordi per il pagamento rateizzato dei debiti, hanno ritenuto di continuare a non pagare nulla”
Non ho ancora capito perché, in Italia, chi vive in case popolari possa farlo vita natural durante. Le case popolari hanno una funzione sociale: permettere anche a cittadini a basso reddito di poter vivere in appartamenti dignitosi. Una volta però che questi cittadini dovessero migliorare la loro situazione economica, ecco che i loro appartamenti dovrebbero essere assegnati ai persone più bisognose. Per poterlo fare, servirebbe una attenta verifica della situazione reddituale e patrimoniale degli inquilini.
Condivido il pensiero del signor Silvano.
Perchè ci sono famiglie non monoreddito che vivono nelle case popolari da 40 anni? Non sarebbe più corretto controllare ogni tot anni le dichiarazioni dei redditi e dare le case ai più bisognosi?
Questa si chiama INGIUSTIZIA!