Rispetto ai 33 milioni di euro teoricamente necessari per concludere il cantiere delle paratie, la cifra in questione è ridicola. Pressoché insignificante. E però un suo “fastidio” lo arreca comunque, visto che l’esborso da 3mila euro al giorno a cui è dovuto ricorrere il Comune di Como tra il il 16 e il 19 giugno scorsi si lega proprio al grande sonno in cui giace il “mostro” sul lungolago, arenato da 8 anni tra inchieste, problemi tecnici e pasticci politici.
La somma complessiva di 12.200 euro infatti, è quanto servì la scorsa primavera per far fronte all’esondazione sotto due soli profili: una prima ripulitura del lungolago dai liquami fognari riversati sulla strada dai tombini la sera del 16 giugno (1.220 euro) e poi 10.980 euro per la posa delle passerelle attorno ai negozi finiti a mollo. Un totale delle spese legate beffardamente all’esondazione che ancora non include le (solitamente sostanziose) spese di pulizia straordinaria di strada e piazza Cavour dopo il ritiro del Lario, per non parlare dei disagi e dei danni subiti dai negozi più vicini al Lario. Il “solito” e storico bollettino legato alle fuoriuscite del lago, insomma, se solo non fosse che dall’8 gennaio 2008 un cantiere per evitare questi conteggi è aperto e continua a divorare tempo e milioni.