Un’emergenza nell’emergenza. L’ondata migratoria che da tre mesi ha investito in pieno la città di Como ha portato sul territorio moltissimi ragazzini stranieri.
Minori non accompagnati, una fascia ancor più delicata della già debole popolazione di migranti che voleva raggiungere il centro o il nord dell’Europa ma è stata rimandata in Italia dalla Svizzera
I numeri iniziano a essere importanti. Anzi, allarmanti: duecento minori non accompagnati sul territorio comasco.
Arrivano perlopiù da Eritrea, Somalia, Etiopia.
La maggior parte vorrebbe andare in Germania, pochi in Svizzera. Molti, però, nemmeno hanno le idee chiare sul tipo di richiesta da avanzare o, semplicemente, su ciò che vorrebbero fare.
Il campo di accoglienza governativo di via Regina è al collasso. E don Giusto della Valle, parroco di Rebbio in prima fila sull’accoglienza dei minori, lancia un appello a tutta la città. “A Como siamo in una situazione di emergenza. Tutti devono collaborare: il Comune di Como, le forze politiche e sociali, le autorità. Dobbiamo evitare in tutti i modi che questi ragazzini restino in balìa della strada per poi scivolare, magari, nel terreno dello spaccio o della prostituzione. Dobbiamo davvero unire le forze e fronteggiare l’emergenza”.