Dopo ogni guerra, arriva la pace. E un po’ a sorpresa è accaduto anche per la dibattutissima vicenda del nuovo ponte su via Badone, nato ciclopedonale, passato pedonale e divenuto infine un lungo sovrappasso a gradini, non senza polemiche e stupore.
Oggi però, in Comune a Como, l’assessore Lorenzo Spallino e il dirigente del settore Urbanistica, Giuseppe Cosenza, hanno incontrato numerose associazioni di disabili e molte incomprensioni sull’utilità e la regolarità dell’opera – progetti alla mano – sembrano essersi appianate.
“Con le associazioni abbiamo avuto una bella riunione tecnica in cui i progettisti hanno illustrato il ridisegno complessivo dell’area e le precauzioni specificamente dedicate ai portatori di handicap – dice l’assessore Spallino – Ora contiamo di illustrare il progetto in una riunione pubblica tra due settimane. Sul ponte, una volta edotti delle ragioni progettuali per cui è stato realizzato in questo modo, non abbiamo avuto particolari rilievi”.
Una posizione conciliante che è stata sostanzialmente condivisa anche da numerosi partecipanti e da un nome noto come Pia Pullici. “Ho avuto il piacere finalmente di vedere direttamente il progetto del ponte ed è positiva l’attenzione per i percorsi a raso protetti per le persone in carrozzina e per i semafori sonori per i non vedenti – afferma – Certo, a causa della lunghezza del ponte un sacco di gente non lo farà anche se per esperienza dico che nei primi tempi basterebbe mettere un vigile all’entrata e obbligare i ragazzi a percorrerlo”.
Una piccola ma significativa novità, però, dall’incontro è effettivamente emersa: se è vero che la struttura essenziale del ponte non cambierà, la scia di critiche e osservazione porterà a una modifica a beneficio dei ciclisti. “Il ponte dovrebbe rimanere così – sottolinea ancora Spallino – salvo una piccola modifica per accompagnare le bici a mano, ma è un aspetto di dettaglio”.