(ANSA) – PRISTINA, 30 OTT – La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, in visita oggi a Pristina, ha rinnovato l’appello a Kosovo e Serbia a normalizzare le loro relazioni per poter progredire sulla strada dell’integrazione europea. Parlando in conferenza stampa al termine di un colloquio con la presidente kosovara Vjosa Osmani, von der Leyen ha detto che il Kosovo dovrebbe accettare la creazione della Associazione/Comunità delle municipalità a maggioranza serba, e la Serbia dovrebbe riconoscere de facto il Kosovo. "Il mio messaggio è che il Kosovo ha fatto progressi nel rafforzamento della democrazia. Ricordo lo scorso anno quando abbiamo sollecitato la liberalizzazione dei visti, e siamo riusciti a far sì che dal primo gennaio prossimo ci si possa muovere liberamente", ha detto von der Leyen, che ha condannato fermamente al tempo stesso l’attacco armato del 24 settembre a Banjska da parte di un commando serbo alla polizia kosovara con un bilancio di un agente e tre assalitori rimasti uccisi. "Abbiamo attraversato tante crisi, come quella energetica, e abbiamo stanziato 70 milioni di euro in questo settore. Dobbiamo allineare le economie, e l’economia kosovara ha ancora molto lavoro da fare", ha aggiunto la presidente della commissione. "Ma sappiamo tutti – ha osservato – che tutto ciò si fa se Kosovo e Serbia si impegano entrambi. Il Kosovo deve accettare di creare l’Associazione (dei Comuni serbi) che resta ancora in sospeso, e la Serbia deve riconoscere de facto il Kosovo", ha affermato von der Leyen. "Questo è l’unico modo per andare avanti, non solo per avvicinarsi al piano di crescita ma anche per il futuro europeo del Kosovo". Per la presidente della commisisone "la de-escalation delle tensioni richiede un impegno in questo senso da entrambe le parti. Anche in Serbia discuterò dei passi per il riconoscimento de facro del Kosovo". A suo avviso, le misure restrittive imposte a Pristina nei mesi scorsi dovrebbero essere revocate dal momento che il Kosovo ha mostrato impegno nel voler allentare la situazione. (ANSA).