(ANSA) – ZAGABRIA, 29 OTT – I controlli all’interno di Schengen non potranno impedire il terrorismo e la crescita dell’estremismo, e l’unica vera soluzione è proteggere le frontiere esterne dell’Ue, ma anche armonizzare la politica dei visti con Paesi terzi della Bosnia e della Serbia con quella dell’Ue. Lo ha affermato il primo ministro croato Andrej Plenković in un’intervista alla televisione France 24, ripresa dalla stampa di Zagabria, con riferimento alla parziale reintroduzione dei controlli al confine sloveno-croato, deciso da Lubiana la settimana scorsa. "Lubiana ha in sostanza solo seguito la decisione italiana di introdurre i controlli ai confini con la Slovenia, mentre anche altri Paesi come Francia, Germania e Austria sfruttano la possibilità di sospendere Schengen", ha detto. "Si tratta di un segnale all’opinione pubblica e ai cittadini di questi Paesi – ha spiegato Plenković – che i governi si preoccupano della sicurezza, ma non credo che i controlli potranno prevenire un rischio terroristico o la crescita dell’estremismo". Una soluzione più concreta, secondo il premier croato, sarebbe "rafforzare la cooperazione tra le polizie e cercare di scambiare più informazioni per proteggere i veri confini esterni dell’Unione europea". Plenković è dell’opinione che "per controllare la migrazione sulla rotta balcanica, oltre a rafforzare i confini greco-turco e bulgaro-turco, è necessario che la Bosnia-Erzegovina e la Serbia adeguino la loro politica dei visti con quella dell’Ue". "In questo momento vediamo persone – ha notato – che arrivano in aereo a Sarajevo o a Belgrado come turisti e poi il giorno dopo si trasformano da turisti in migranti illegali che attraversano la frontiera verde con la Croazia con l’aiuto di trafficanti di esseri umani". (ANSA).